Gennaro Cilento: mutazione antropologica.

Mutazione Antropologica

 

Le opere di Gennaro Cilento possono sembrare fantasmagoriche, visionarie, ma non lo sono.

Esse rientrano nella pratica sprezzante della simulazione del reale che si manifesta nella palude della psiche dell’essere, e di conseguenza si concretizza nel tessuto sociale e familiare.

 

 

In questo ambito si accumulano emozioni, nuove sensazioni, sconcertanti credenze.

In condizioni estreme nasceranno nuovi valori funzionali, protesi a dissacrare tutti i comportamenti del pensiero tradizionale che porterà inevitabilmente al genocidio culturale millenario.
Lo strumento del potere è lo smartphone che elabora e trasmette messaggi e linguaggi modificati.

Il Sacro, le religioni non saranno altro che pratiche magiche, usanze che mettono in relazioni mondi diversi, reali ,spirituali e virtuali.

L’essere geneticamente modificato renderà l’ignoto più familiare con conseguenze profetiche incerte.
È in questa fase transitoria che l’arte entra in gioco ai confini della realtà con nuove funzioni simboliche, esteticamente oscene, opere che non saranno mai concluse, non finite, non definite.

 

L’artista sostituito navigherà senza vita in eterno nella rete verso l’ignoto.
Queste riflessioni nascono dalle opere di Gennaro Cilento realizzate circa una ventina di anni fa, una narrativa naufragante, testimoniano la disfatta della coscienza umana per una nuova svolta iconica, per uomini non più liberi.

Gennaro ripeteva spesso che la libertà è la Madre, non la figlia dell’ordine stabilito, la libertà oggi è la figlia della globalizzazione voluta dal potere senza volto che diventa sempre più potente.
La Storia insegna che la libertà, I diritti, la tutela dell’ambiente non sono mai concessi da coloro che detengono la ricchezza e il potere , ma sono sempre ottenute dalla gente comune con lo strumento della disobbedienza civile o con la rivoluzione.

RITORNATE NEI BOSCHI !

 

Antonio Milanese, Comandante Polvere

La memoria rapace bipolare.

La memoria rapace bipolare.

La prima memoria rapace è quella della moltitudine schiavizzata, essa si organizza contro la legittimità della autorità costituita dallo Stato Mafia, e può capovolgere il mondo senza un programma.

La memoria ci rende quello che siamo e guiderà le nostre azioni.

La memoria e rapace di illusioni e fantasie nel popolo di TIK TOK perché, deve essere ridotto all’inerzia politica, all’asservimento e dominio del potere fattore strutturale.

Il popolo di TIK TOK deve limitarsi a osservare e a consumare l’ideologia come merce di mercato del sistema.
Illusioni e fantasie diventano istinto di libertà.

Le illusioni di ricchezza e di abbondanza vengono vendute con una ricarica mensile da 20 €.

L’illusione di libertà agli oppressi, sogni di vittorie ai vinti, e sogni di potere ai poveri.

La società può organizzarsi senza il peso dell’autorità e della sua burocrazia. La gente prenderà atto primo o poi che la ineguaglianza e la povertà si aggraverà in conseguenza della mutazione sociale “l’inferno unisce, il paradiso divide” sotto il dominio dello STATO MAFIA e farà passi avanti verso l’abolizione cambiando l’intero sistema.

Con lucida consapevolezza la memoria sarà rapace, una memoria senza precedenti perché il declino del mercato globale, con una guerra in corso annullerà il potere effettivo degli intellettuali.

Il potere effettivo sarà solo virtuale e pericolosamente debole per preservare l’ordine e la stabilità.
DOPO decenni di precariato e abusivismo sotto il privato e della sua ricchezza accumulata dalla corruzione politica delle sue istituzioni, sarà polverizzata dalla moltitudine affamata.

È in questa situazione che la memoria rapace subentra acquisendo tutte le informazioni comportamentali ed illegittime che porteranno inevitabili rivolte.


 

La poetica provinciale, inutile e noiosa proposta dallo Scarto Culturale di NAPOLI.

Il naufragio artistico sannitico, dimostra una esagerata e replicante, noiosa insistenza che si mette in gioco tra attualità e passato.
Si presentano oggetti le cui forme e immagini approdano dopo una odissea di derive tra la giovanile arte napoletana che diventa più veloce quando si avvicina alla fine di uno stile.
Chi ha proposto le mappine del tempo passato di circa mezzo secolo fa, non ha tenuto conto delle risorse artistiche non utilizzate della nostra città.

Il manufatto pezzente e puzzolente e ridotto in cenere dall’offeso cittadino napoletano è una spettrale evocazione esposta a Venezia mezzo secolo fa.

I nostri luoghi creativi , e innovativi sono stati chiusi da molto tempo pur essendoci validi artisti giovani e Maestri che lavorano da anni al buio, qualcuno espone da Serio, il quale si è munito di candele cinesi per illuminare le opere del passato ed attuali.

Allo stato attuale c’è una sotto classe culturale che sopravvive dello scarto culturale della provincia, personaggi non capaci di linguaggio e non sensibili alla varietà di nuovi e attuali messaggi artistici napoletani.

Si va avanti pianificando forme inutili e replicanti come come il Pulcinella di Acerra.
A tutti gli artisti napoletani ad ottobre abbandonate i pennelli e impugnate AK47.

Antonio Milanese, Comandante Polvere

I fantasmi nevrotici della politica e dell’arte.

I fantasmi nevrotici della politica e dell’arte.

I geniali ed incisivi fenomeni Culturali del momento non sono altro che tentativi iniqui, privi di vita imposti alla città.

L’artista si mette in gioco con il politico adeguandosi all’appalto del libero mercato.

L’artigiano propone strutture fatte di ferraglia per lavori edili, mappine puzzolenti e addobbi natalizi nei mesi estivi.

Del  resto la decadenza culturale e sociale va a braccetto con il politico di turno, è ormai ripetutamente una verità storica l’assenza di significato la progettazione di forme nel territorio.

L’artigiano naufragato a Napoli per realizzare gli addobbi natalizi per ferragosto, ricorre alla storica Accademia di Belle Arti dei Morelli, dei Palizzi, dei Gemito, trasformandola in una fabbrichetta cinese di periferia per fare lanterne di cartone, per un luogo che si chiama PORT’ALBA sorgente di storia, cultura.
Lanterne fuori luogo.
È molto grave la perdita della Memoria Storica del luogo.

 

Il Politico ha “mis a lanterna mano o cecato” , il naufrago utilizza l’omologazione delle diversità Culturali in un’unica prassi culturale.
Questa influente corruzione mentale è permanente, avviene tramite eccessivo godimento virtuale che, cambia la nostra stabilità psichica in una nuova realtà massificata e globalizzata.

Il soffocante abbraccio mediatico ci permette di scaricare le nostre tensioni quotidianamente, trasformandosi in impulsi elettronici con contorni musicali che si ripetono con monotonia senza tempo.
La materia cerebrale umana sembra che sia morta sulle rovine dell’edificio simbolico.

Abbandonate i sepolcri della rete mediatica connettevi, con gli spiriti del tempo passato dei vostri luoghi, riprendete il culto dei morti perché la loro memoria vive con noi.

Osservate la materia le forme tramandate con all’interno il loro messaggio, ascoltate e capirete che all’interno di esse sentirete l’estensione della vita nello spazio.

Dalla materia alla tecnica, è lo spirito che lavora per trovare la bellezza e la qualità nell’azione.
La materia diventa pensiero,  il simbolo diventa significato, è la vita che prende forma, entrate  nell’estensione dei fluidi più segreti!
Il vero artista non si accontenta di rivestire di una forma. di sensibilità,  ma risveglia la sensibilità della materia.
Lo spirito ritorna al principio della materia e alla sua forma che è costante, rigorosa, perfetta e si propaga in un prodigioso, vigoroso animismo.
In conclusione la vita è l’aspetto formale della vita dello spirito.

Antonio Milanese, Comandante Polvere

 

La cultura è un sogno nevrotico!

L’arte a Napoli e tremendamente confusa.

 

Forse mai nella nostra città è stato così difficile comprendere ciò che sta accadendo.

La nostra cultura artistica è a rischio.
Napoli è assediata dalla Cultura Primitiva e provinciale del Sarno con forme infantili, ripetitive e noiose, da artigiani con problemi di crescita.
Queste luminarie da capodanno cinese, sono oggi la testimonianza di un ritardo neo tecnico appena superiore al livello animale, testimonianza di un individuo che ha paura di essere lasciato solo al buio, costui tenta l’impossibile, è il sogno nevrotico di una tardiva infanzia in cerca di maturazione.

Antonio Milanese, Comandante Polvere

L’ inganno osceno sublimato!

L’ inganno osceno sublimato

Il Gorgo, il vortice è centrato nella pratica rituale, nella sua modalità, nella organizzazione dei poteri e nei suoi programmatici piani di distorsione espressiva che, introduce sistematicamente  nell’ energia danzante.

Come e dove ci porterà il gorgo danzante?

Gli spiriti sapienti della antica Grecia lo dicono.
La struttura architettonica scarna di valori simbolici che, vedo alle tue spalle, ti abbraccia lentamente con la sua moltitudine e mappine varie.

Ma chi?

Per quale scopo l’abbraccio?

Chi ha ispirato questo Gorgo mitologico, rivoluzionario che, porta lontano da ciò che è vero, verso una amara e falsa libertà?

L’inganno nell’arte è un atteggiamento che si adotta nei tempi per il suo piacere estetico/osceno, l’inganno provoca piacere nella valenza del segno, nei limiti del linguaggio, nel potere dei linguaggio, nel dolore.

Nel tempo dell’intelligenza artificiale il problema umanistico nelle città viene continuamente trascurato sia dagli artisti architetti sia dalla psichiatria quanto dal Governo cittadino.

Nel tempo della civiltà industriale socialista, tempo molto vicino, si progettavano cittadine modello, con fabbriche da sogno, alloggi, giardini alberati,  tutto per rendere il lavoro felice, con doveri sociali.

Ci troviamo con città affollate, sudicie, gente che muore d’inerzia sotto antichi porticati di Palazzi Nobiliari, città rumorose, inquinate.
Oggi siamo giunti alla fine della Storia.
Contengo Moltitudine?

Il freddo abbraccio di questa struttura richiama il potere alla sudditanza, è una strategia che la scienza dell’immaginazione con la simulazione della reversibilità può rivolgersi contro se stessa.

La struttura autoritaria bellica cerca il dominio della mente tramite la comunicazione visiva.

Oggi è più che mai chiaro e al contempo drammatico il contrasto dei valori tra la concezione umanistica e gli ideali dei sadici nazisti dell’ occidente che dal dopo guerra sono gli autori di stragi nel mondo con milioni di persone uccise,  vedi il GENOCIDIO del popolo PALESTINESE,
un abbraccio mortale degradante ignominioso che nessuno essere umano degno di rispetto può tollerare.
Gli artisti intellettuali, i cecchini dell’arte tengono una situazione di dominio sulla comunicazione visiva e verbale, riescono a nascondere la vera ragione di un genocidio fisico e culturale sull’individuo.

In queste manifestazioni analizzo lo squilibrio dell’arte, complesse azioni alienanti al sistema dell’arte di Stato.

Io ritorno spesso nei luoghi della antica sapienza che gli spiriti e spettri del passato, Spiriti che mi hanno sempre chiarito l’aberrante visione dell’arte nella civiltà massificata e globalizzata.

Antonio Milanese, Comandante Polvere, docente storico del Liceo Artistico Filippo Palizzi e Artista.