Ramak Fazel presso Volvo Studio Milano

All the Feels, within an Evolving Landscape è un progetto site-specific di Ramak Fazel realizzato per Volvo Studio Milano, a cura di galleria Viasaterna, in collaborazione con Fondazione Istituto dei Ciechi di Milano Onlus e Portanuova.

eccellente spazio in Piazza Alvar Aalto in Portanuova & Volvo Studio Milano, via Melchiorre
Gioia angolo viale della Liberazione

Phot by Roberto Scala

Tutti con Maurizio Cattelan Flash Mob Piazza Duomo Milano

Eravamo oltre duemila persone alle 7 del mattino con Maurizio Cattelan, Nicolas Ballario, Gianfranco Maraniello e l’assessore Tommaso Sacchi, tutti con cartelli ben esposti per celebrare la giornata dell’arte a Milano.

in Piazza Duomo a Milano, si è svolto “La fine allegra”, un flash mob ideato dall’artista Maurizio Cattelan e dal critico d’arte e voce radiofonica Nicolas Ballario. L’evento ha visto la partecipazione di numerosi curiosi e appassionati, che hanno esibito cartelli con slogan ironici e provocatori sul tema della morte: “Amen” di Roberto Scala poi  “È la fine del mondo così come lo conosciamo, e mi sento bene”“Se ci sei batti un colpo”“Chi dorme non piglia pesci”“Memento Mori”“C’est la vie”I will not survive”“Keep smile and die”, “Pensati risorto”, “Sapore di sale, sapore di male”, “Tre metri sotto terra”.   Hip hurrà.

photo by Roberto Scala

Maurizio Cattelan con Nicolas Ballario, Flash MoB Piazza Duomo Milano mercoledì 2 aprile 2025

Maurizio Cattelan con Nicolas Ballario, Flash Mob Piazza Duomo Milano alle ore 7 del mattino mercoledì 2 aprile 2025

Tutti con cartelli e scriitte “Amen”, “Go Home” ma anche “All you need is living”: sono stati alcuni degli slogan scritti sugli striscioni che hanno affollato la piazza di buon mattino. Presente anche l’assessore alla cultura del comune di Milano, Tommaso Sacchi. Il flash mob ha dato il via ufficiale alla Milano Art Week, la settimana dedicata all’arte, promossa dal comune di Milano, coordinata dall’Associazione Arte Totale – composta da ArtsFor, Artshell e MAC Milano Art Community –, in collaborazione con Miart e con le principali istituzioni culturali pubbliche e private milanesi.                                Il via alla rassegna è partito da un inizio di giornata all’insegna dell’arte con cornetti, brioche, caffè e addii. Roberto Scala presentava il suo cartellone in prinma vista con la scritta AMEN.

Eravamo circa 2000 persone tutti poresenti tutti timbrati da Maurizio Cattelan.

Photo by Roberto Scala

Gianmaria Tosati solo show da Lia Rumma Milano

Gianmaria Tosati presenta una serie di lavori e installazioni presso la nota art gallery Lia Rumma di Milano.

Dalla scritta trauma in neo alle bandiere trasparenti, fino alle sue lastre arrugginite con foglio d’oro

His projects are usually long term investigations on specific topics related with the concept of identity, from the political to the spiritual standpoint. The resulting research is pervaded by a deep sense of history.
His works are mainly large scale site specific installations conceived for entire buildings or urban areas. His practice involves often the communities of the places where he works.

La mostra sarà visitabile tutti i giorni fino al 8 maggio 2025 affrettatevi

Photo by Roberto Scala

IL PENSIERO MALIGNO NELL’ ARTE!

IL PENSIERO MALIGNO NELL’ ARTE.

Alcuni artisti pittori/teologi esortono a non credere che solo il bello sia seduzione, c’è anche la visione dell’ orrid, dell’ informe, dell’ incubo, la rappresentazione della follia straziante che sono più seducenti.
Il demoniaco è il nulla, non ha natura, è il non essere che si presenta nauseante, orribile, il pensiero espresso con ira.
La decorazione plastica simbolica delle Cattedrali gotiche costituiscono una visione insuperabile non solo figurativa ma anche da quella letteraria che nel tempo acquistano nuovi significati, linguaggio, nuovi riti e nuovi miti. Pura irrealtà dagli effetti tragici, da incubo.

Il fantasticare può anche essere un modo di rendersi conto della realtà; chi non ha fantasia non sa vedere.

La fantasia domina l’anima dell’ artista attraverso la rappresentazione trasgressiva, l’arte è artificio è un disagio continuo che prevale nel tempo in cui si vive perché ci si allontana dall’ideale classico della visione magica della natura per percorrere la visione tragica che assilla l’animo umano e ne prende il sopravvento.
L’artista delinea un mondo orrendo  ad intendere il senso profondo dell’ uomo per fuggire da un mondo maligno, crudele, peccaminoso, dispettoso, pieno di frode.

La risposta è nel vento.

POLVERE

Palazzo Reale presenta la collezione della fondazione Giuseppe Iannaccone Milano

Sono oltre 142 opere di 80 artisti internazionali da Marcello Maloberti, Francesco Vezzoli, marc Quinn, Nan Goldin , Marilena Senatore fino a Banksy.

L’avvocato Iannaccone, molto noto fra i penalisti del diritto d’impresa, ha raccolto oltre 400 opere che ha esposto nelle più importanti mostre a livello internazionale.
Come da egli stesso raccontato, Iannaccone dedica i fine settimana allo studio dei cataloghi e alla ricerca di nuovi artisti in giro per il mondo. In questa ricerca è molto aiutato dai social che offrono ai giovani artisti una vetrina per mettere in evidenza le proprie opere.
La ricerca punta essenzialmente all’uomo con tutte le sue problematiche.
E quindi al rapporto con il corpo, l’identità in continua evoluzione, il multiculturalismo e le complesse interazioni tra Oriente e Occidente, la povertà, il disagio esistenziale, il fenomeno delle migrazioni.
Per Iannaccone, che in questi anni ha lanciato tantissimi artisti, l’arte contemporanea è però da sempre non solo penalizzata in Italia ma anche poco valorizzata.
Una collezione mai vista tra pittura, scultura, fotografia e installazioni, purtroppo manca un opera dell’artista Roberto Scala sorrentino di nascita

Photo di Roberto Scala

Milano Outoff teatro il re del plagio di Jan Fabre

Ultimi giorni affrettatevi via Mac Mahon Milano teatro Outoff ore 19,30 unico biglietto singolo fino a domenica

prima nazionale il 19 febbraio Cure di masturbazione per rimanere sano, ovvero IL RE DEL PLAGIO di Jan Fabre, monologo con la regia, l’adattamento drammaturgico e l’interpretazione di Roberto Trifirò. Prosegue così la quarantennale relazione tra l’opera e la poetica del regista fiammingo e il Teatro Out Off diretto da Mino Bertoldo; iniziato nel 1985 e mai interrotto, questo legame si è ulteriormente rinforzato nel 2023, con l’ospitalità in prima nazionale al Teatro Out Off di Peak Mytikas. (On the top of Mount Olympus) e, nel 2024, con il Festival Fabre, oltre che con numerose produzioni del Teatro Out Off su testi di Fabre. E proprio uno dei suoi monologhi “manifesto” sull’arte e sulla sua idea di posizione dell’artista nel mondo porta in scena Roberto Trifirò fino al 9 marzo: con il testo Il re del plagio Fabre propone una riflessione profonda sul tema dell’autenticità, reiterando il credo artistico della sua opera. Il re del plagio è l’artista-ciarlatano, che difende l’imitazione come strumento di bellezza e di fragilità per creare arte e, allo stesso tempo, per plasmare la propria identità artistica. Un testo di metateatro, in cui Fabre smaschera continuamente l’artificio scenico e rigetta radicalmente il concetto di originalità come assioma artistico.

Photo by Roberto Scala