La 59° Biennale d’Arte di Venezia “Il Latte dei Sogni” di Cecilia Alemani

La 59° Biennale d’Arte di Venezia
“Il Latte dei Sogni”

dal 23 Aprile al 27 novembre 2022.

Cecilia Alemani è la curatrice di questa edizione coadiuvata dal nuovo direttore Roberto Cicutto.

Sono presenti 513 artisti da 58 nazioni, alcune nazioni notoriamente assenti per i motivi del conflitto bellico e altro, come Russia e Ucraina.

Grande e numerosa la presenza femminile, in maggior numero nel Padiglione centrale .

Si inizia visitando il Padiglione Centrale, Giardini, per proseguire all’Arsenale/Corderie, per terminare in vari collaterali nella città di Venezia.

Si raggiunge il Padiglione Italia curato da Eugenio Viola e magistralmente allestito dall’artista Gian Maria Tosatti. L’artista ha costruito qui una narrazione in due stazioni concepite in tempi diversi ma conseguenziali. Dopo aver eliminato l’ingresso dorato e monumentale del padiglione, lo ha sostituito con un ambiente scarno e povero: un casottino in lamiera dove gli operai timbravano il cartellino prima di entrare in fabbrica.

In questo percorso l’artista ha raggiunto un risultato emozionale dalle sue installazioni facendoci rivivere pensieri di vita di un passato, come ad esempio l’enorme spazio occupato da macchinari tessili in cui un tempo passato lavoravano operaie tessili.

Fantasticamente all’esotico ce lo ha fatto rivivere il padiglione della Nuova Zelanda con video e grandi immagini coloratissime di mari e foreste esotiche. Buona impressione ci ha fatto anche la Lituania, l’artista Skuja Braden occupa l’intero spazio ricoperto da piccole, grandi, e medie sculture in ceramica, una completa visione surrealistica di opere sparse.

La visita è proseguita ai Giardini. Sorpresa della Spagna che presenta tutto il suo padiglione completamente vuoto, proposta concettuale del nulla. Ovunque inaugurazioni, padiglioni più o meno propositivi, altri chiusi come Russia, Cecoslovakia. Piacevole l’Ungheria, Interessante il Padiglione di Israele e Serbia e la performance al padiglione Australia. Il grande orecchio del Padiglione Brasile, il padiglione Venezia e il padiglione Uruguay, Filippine, e Islanda.

Il padiglione centrale presenta una notevole quantità di opere delle artiste selezionate da Cecilia Alemani.

In questa biennale non si sono viste provocazioni, mentre un grande ritorno alla pittura, scultura e ceramica d’arte, in calo la fotografia e il video, praticamente poco della performance se non quella al padiglione centrale dell’artista rumena. Comunque è sempre una biennale da vedere, un palcoscenico mondiale dell’arte una grande occasione per assaporare tutta la contemporaneità.

Un accenno a qualche collaterale in luoghi sparsi di Venezia, With Ands Signs Grow di artisti spagnoli al Palazzo San Donà, Luis Nevelson Persistence in piazza San Marco, la performance dell’artista trentino di Stefano Cagol al Campo dell’Abazia.

Photo e testo di Roberto Scala

Miart dal 14 al 16 aprile 2023

Dal 14 al 16 aprile 2023 apre la 26° edizione di Miart, la fiera meneghina di arte moderna e contemporanea, è finalmente iniziata, sotto la direzione di Nicola Ricciardi. Il tema della fiera si basa su metafore musicali – in questo caso, il “crescendo”. Questa scelta riflette l’aumento delle gallerie che partecipano all’evento: ben 169, provenienti da 27 paesi, un incremento notevole rispetto all’anno precedente anche se, alcuni, hanno messo in evidenza la scarsa presenza di grandi gallerie internazionali. I galleristi sono entusiasti dei primi giorni di fiera, con una grande presenza di pubblico italiano e molti visitatori stranieri. La grande affluenza di pubblico, che ha caratterizzato il pomeriggio dell’inaugurazione, ha reso talvolta difficile dialogare con collezionisti e interessati.

MIART è aperta al pubblico dal 14 al 16 aprile e presenta tre settori distintiEstablishedDecades e Emergent, la sezione dedicata agli artisti emergenti.

Tra le gallerie di spicco segnalo Mimmo Scogliamiglio Arte Contemporanea , con Nan Goldin, Adrian Tranquilli ecc, tanti altri. La galleria Enrico Astuni che presenta un progetto Itinerari con opere di 4 artisti: Alberto Garutti, David Medalla, Maurizio Nannucci e Gianni Piacentino. Altra galleria con due stand esposti in diversi settori è quella di Lia Rumma che vede esporre nella sezione Established opere di Vanessa Beecroft, Giuliano dal Molin, Ettore Spalletti e molti altri. Mentre nella sezione Decades vengono esposte fotografie di Ugo Mulas. Le opere più vendute in questi giorni si inseriscono in una fascia di prezzo media e soprattutto legata alle fotografie.

L’atmosfera a Miart è vivace e stimolante, tuttavia, nelle gallerie emergenti, c’è una grande ricerca e selezione di artisti che affrontano tematiche contemporanee e innovative.

Photo by Roberto Scala

Domenico Bianchi da Christian Stein in Milan Italy

Solo show of Domenico Bianchi torna ad esporre con la Galleria Christian Stein nella sede di corso Monforte a Milano e lo fa presentando una serie di otto opere realizzate negli ultimi due anni. Non più lavori in cera o su base lignea, ma su marmo. Tutti marmi lucidi intarsiati eleganti senza nessun rilievo appesi come dei panelli delicati e leggeri.

Fino al 18 maggio 2024

Photo by Roberto Scala artist

Concetto Pozzati anni 60 Milano da Secci

La galleria Secci propone la retrospettiva di Concetto Pozzati a Milano, che ha inaugurato presso la sede di Via Olmetto 1, il 21 febbraio 2024. La mostra, dal titolo Concetto Pozzati Sessanta, è curata dall’archivio Concetto Pozzati e sarà visitabile fino al 12 aprile 2024.

Si tratta del primo progetto in collaborazione con l’Archivio Concetto Pozzati negli spazi della Galleria ottime opere eccellente artista

Chiara Camoni solo show Hangar Bicocca Pirelli Milano

Chiara Camoni nasce Piacenza, 1974 presenta una sua mostra personale di installazioni, sculture in ceramica e marmo che occupa tutta la sale principale dello spazio. Nuova artista di maggior rilievo della sua generazione.

La sua pratica si estende dal disegno alle stampe vegetali, dal video alla scultura, con particolare attenzione per la ceramica. 

Il suo lavoro si contraddistingue per l’uso di ogget­ti appartenenti al mondo della natura organica e inorganica

Photo by Roberto Scala artist

#Mariopesceafore #Nessuno

 

Mario Pesce a Fore è un organismo artistico militante anti neoliberista
che, vive in associazione reciproca con un altro organismo che è il nuovo ordine globale dell'arte transnazionale dell'Impero globale.
Mario Pesce a Fore è un organismo dentro un altro organismo, un
branco di batteri che vivono dentro un intestino.
Posse come il Pesce a Fore project sopravivendo a questo sistema finiranno con il concepire nuove forme di vita artistica in un sistema dell'arte
parallelo.
La vita non prende il sopravento del globo con la lotta ma mediante
interelazioni, per questo è fondamentale relazionarsi criticamente al
nuovo ordine globale dell'arte.
La convergenza permette agli organismi d'evolvere in forme e di rispondere a sfide ancestrali.
La creatività naturale non conosce confini, la catastrofe è seguita sempre da crescita ed innovazione, dopo il collasso di questo sistema dell'arte una nuova concezione dell'arte legata alla preminenza della comunicazione
artistica su tutto si farà strada.
Il Pesce a Fore Project è attrezzato a resistere all'imminente collasso di questo sistema dell'arte.
Tre miliardi e mezzo d'anni fa nacquero le prime cellule batteriche
autopoietiche con loro ebbe inizio l'evoluzione della vita, cellule che
come gli artisti del Pesce a Fore Project erano vittime che conducevano
una esistenza precaria, l'ambiente mutava di continuo ed i primi batteri
dovevano catturare e conservare energia per vivere.
Il DNA batterico sopravive duplicandosi fedelmente (chi diceva che il
Pesce a Fore Project ricorda troppo Luter Blisset ma è fatto bene bene?) e con una velocità d'esecuzione straordinaria.
I batteri reagiscono ripetutamente a qualsiasi minaccia ed elaborano una grande varietà di strategie d'adattamento, dall'acqua (il pesce) ai
sedimenti e sul terreno (il pesce a fore).
La simbiosi è la forza evolutiva più importante, tutti i sistemi
macrocosmici, l'uomo compreso, sono la prova vivente, tangibile e
palpabile che a lungo andare le pratiche distruttive falliscono,
aggressori come Politi alla fine si autodistruggono lasciando il posto a chi sa cooperare e progredire.
La vita non è solo lotta e competizione, la vita è competizione creativa.
L'evoluzione è un rapporto di cooperazione e coevoluzione sempre più
intricato.
Questo sistema dell'arte non ha capacità rigenerativa, invecchia e muore.

Dal centro storico di Partenope, Tommaso Aniello d'Amalfi.

Group show in Milano Giò Marconi

MOTHERBOY

a cura di Stella Bottai e Gray Wielebinski

23 novembre – 17 febbraio 2024

Artisti: 

Sophia Al Maria; Patrizio Di Massimo; Bracha L. Ettinger; Hadi Falapishi; Jes Fan; Apostolos Georgiou; Allison Katz; Leigh Ledare; Jonathan Lyndon Chase; Gaetano Pesce; Maia Ruth Lee; Jenna Sutela; Gray Wielebinski; Kandis Williams; Bruno Zhum

Martedì – sabato; 11-1;9

GióMARCONI
Via Tadino, 15 – Milano

Photo by Roberto Scala style street art