Sgarbi è “Accademia Nuragica!”

Sgarbi è “Accademia Nuragica!”

A Capoterra lo scorso 22 Dicembre, lo storico dell’arte Vittorio Sgarbi è stato ricevuto in pompa magna dall’amministrazione comunale di maggioranza, a suo tempo eletta in un ballottaggio con il 55% d’astensionismo e lo 0,1% di maggioranza sul 45% votante.
L’ evento natalizio era la presentazione del libro dello storico dell’arte Vittorio Sgarbi: uomo brand le cui cariche politiche nei decenni si sprecano e s’incrociano con il suo profilo di storico dell’arte, curatore, critico e autorevole (a tratti autoritario) opinionista mass mediatico.
A Capoterra, nella cornice della Parrocchia di Sant’Efisio ha presentato il suo libro “La Natività”.
Mai nutrito riserve riguardo la preparazione Storica del critico, storico, curatore e politico Vittorio Sgarbi: nel 2010, venni incaricato da un’associazione culturale di Sant’Antioco, tramite il cantautore Ignazio Pepicelli, di sostituirlo, lo fecero cittadino onorario con la speranza di porre all’attenzione nazionale gli artisti locali (come l’allora vivente Scultore Gianni Salidu), ma a fronte della cittadinanza onoraria, scoprirono che non si sarebbe pronunciato di volta in volta sugli artisti locali se non adeguatamente remunerato: uno Storico dell’arte che sa dare valore alle sue competenze,  nel nome di questo, l’opposizione attraverso la voce dell’ex Sindaco Francesco Dessì sostiene: “che quelle seimila euro potevano essere spese meglio!”.
Avendo pubblicato in passato qualche libro con piccole case editrici nazionali, so bene che contrattualmente la promozione del libro è da contratto,  la promozione privata di un libro non è un poco in conflitto d’interessi con la sua remunerazione?
Il tariffario dello Storico dell’arte è cosa ben nota, i suoi spazi di promozione mass mediatici  immensi e sconfinati, promozione di un libro autorevole di un lavoro molto ben distribuito a livello nazionale.
In termini di stile politico non mi pare il massimo riceverlo in costume tradizionale, con seimila euro  si sarebbe potuto ricordare Primo Pantoli, che a Capoterra parrebbe non essere mai passato…
Mi viene in mente il mio tariffario per il tanto vituperato progetto “Accademia Nuragica”, seimila euro complessive non le ho intascate per il progetto della prima edizione di “Martirio Plastico” (quattrocento euro), per la prima edizione di “Accademia Nuragica” (1200 euro per progetto e realizzazione collettiva con gli artisti residenti) e per la seconda edizione (dove ho progettato l’impianto d’insieme delle sculture, anche in questo caso 1200 euro progetti e realizzazione), facendomi i conti in tasca guadagnai (in perdita visti i costi di lavorazione, una settimana dopo l’altro dovevo ricomprarmi l’attrezzatura), 3000 euro in tre anni (la metà di quanto intascato da Sgarbi per promuovere il suo libro).
Scrivo e ricordo questo non per criticare l’attuale maggioranza e neanche per sostenere la minoranza, la povertà di contenuti artistici di maggioranza e opposizione si qualifica da sola in un territorio dove l’arte o è passatempo mass mediatico o socialismo popolare folk, non pervenuta la terza via, quella della dimensione processuale e progettuale di una comunità che utilizzi l’arte contemporanea come strumento di studio e indagine d’elevazione coscienziale collettiva, dando valore simbolico e poi economico a quello che si processa come bene comune, con quel territorio ho reciso il legame (privato e pubblico), ma questo non vieta a distanza di coltivare la memoria (almeno la mia).

Autore: Domenico Di Caterino

Nato nel segno del Leone, nell’era dei Pesci in prossimità dell’epoca dell’Acquario (2100 d.C.), per la prospettiva cristiana sono allegoria del diavolo e pagano. Sigillo del Leone è oro puro o fine. Il girasole è il fiore (amicizia e vitalità). Reggente è il Sole, l’elemento è il fuoco, la modalità è fissa e la polarità è positiva. L’epoca del Leone è stata dal 10860 a.C. ed è terminata nel 8700 a.C. All’origine della cronologia umana del tempo, Leone e Toro erano una costellazione omonima a trenta gradi a Nord, questo avveniva nel 4000 a.C. 8 è la carta dei tarocchi: la forza. La forza nei tarocchi è donna e a volte Leone. Il teschio è formato da otto ossa piatte che proteggono il cervello, l’otto rappresenta i cicli, il mondo con cui le cose sono collegate e unite tra loro, la relazione tra visibile e invisibile, tangibile e intangibile, cerchi che si uniscono e invertono il movimento, creando bellezza e armonia. L’ottava dimensione è il nulla dove appare lo spirito, il grande mistero. Le costellazioni zodiacali, cominciamo a leggerle dall’epoca del Leone, in quel tempo cominciamo a lavorare la Terra.