Luce calda!
Ero nel sogno con il figlio della Dea, che a un certo punto mi dice:
“Mimmo, ti devo dire una cosa, ma non dire che te l’ho detto, prima del tuo arrivo, io e Mamma uscivamo con un amico di Mamma, era innamorato di lei, poi quando sei arrivato tu, è scomparso, non facendosi più vedere, ma Mamma è preoccupata per lui, perché sta male di salute”.
Poi ci ritroviamo in un luogo caldissimo, siamo in comitiva, riconosco un collega dello scorso anno, cerchiamo e ammiriamo qualcosa in uno scenario archeologico pieno di luce.
Un bambino simula di baciarmi, ma senza malizia, in maniera mimetica, quasi esplorativa, perentorio gli dico: che cazzo stai facendo?
Riprendendolo dinanzi a tutti.
Proseguo con un sermone, s’avvicina a me una donna bionda, occhi chiari, vestitino estivo blu, mi dice:
“Mimmo hai fatto bene a inalberarti, ma non devi esagerare, è normale, mia figlia con me ha fatto lo stesso a trentadue anni.
Nel sogno c’era anche la figlia, ma era una bambina”.
Tento di focalizzare gli archetipi nodali:
– La jeep indicherebbe che i desideri sono diversi dalla realtà.
– Il bacio del bambino, focalizzerebbe la possibilità di perdita d’autonomia e un principio di manipolazione, c’è in corso una battaglia d’affrontare con lavoro e dedizione, serve dolcezza e disposizione d’animo.