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Cornetto al cioccolato!

CagliariArtMagazine riparte da qui, da un blog connettivo, dopo numerosi attacchi Hacker, riparte da zero, a tal proposito cominciamo subito:

Cosa ho sognato ieri notte?

D’essere in giro a Cagliari con una mia seconda di quest’anno, con una studentessa che a un certo punto, m’offriva un cornetto al cioccolato, che accettavo e mangiavo.

Col tempo annotandomi i sogni, sto anche codificando gli archetipi, la studentessa in questione, è persona di grande fiducia e affidabilità, nel mondo onirico come in quello reale.

Non mangio cornetti al cioccolato, ma chiaramente il linguaggio dei sogni e fondato su archetipi collettivi da leggere in chiave simbolica:

Cosa vorrebbe dire il cornetto al cioccolato?

Affrontare problemi che richiederanno molto, assorbiranno l’attenzione e necessiteranno di parecchio controllo emotivo.

Altra interpretazione è l’esperienza di alcuni scontri nelle relazioni amorose o tra amici.

Devo rimanere calmo durante questo periodo per evitare grandi lotte e rotture.

Sognare di mangiare cornetto al cioccolato indica un ruolo fondamentale in un importante progetto imminente, necessita restare lucido anche nella foga del momento.

Serve analizzare attentamente ogni strana situazione che può presentarsi durante il giorno.

Non dimenticare di passare un tempo con la tua famiglia.

Non lasciarsi mettere sotto pressione da niente e nessuno.

P.S. CagliariArtMagazine come esisteva prima non esiste più, ora è un blog personale, che si prefigge d’indagare i significati simbolici, alchemici, esoterici e onirici dell’arte contemporanea.

mimmodicaterino@cagliariartmagazine.it

Michelangelo Pistoletto x la formula della creazione a Milano 17/11/2024

Michelangelo Pistoletto

Le Cattedre della Creazione: arte, creazione e pace preventiva
Domenica 17 novembre 2024 | H 11:00
Sala conferenze dell’Assessorato alla Cultura del Comune di  Milano
Piazza del Duomo 14

INTERVENTI
Elio Franzini (Università degli Studi di Milano)
Michelangelo Pistoletto (Accademia Unidee – Cittadellarte)
Francesco Monico (Accademia Unidee – Cittadellarte)

LIBRO PRESENTATO
Michelangelo Pistoletto, La Formula della Creazione, Cittadellarte, Biella 2022

Photo by Roberto Scala artist

Fondazione Mudima c’è Bill Viola

La Fondazione Mudima è lieta di ospitare nei propri spazi la mostra di Alessandro Bergonzoni
e Bill Viola. L’idea di mettere insieme questi due artisti è venuta al curatore Davide Di Maggio
martedì 29 ottobre 2024
perché entrambi, seppure di formazione e provenienza diverse, si sono sempre occupati della
ore 18:00
condizione umana, dell’incertezza e del rischio che caratterizzano l’avventura dell’uomo nel
cosmo. Entrambi hanno avvertito l’angoscia che immancabilmente sale dalle profondità dell’essere
e le hanno dato voce e immaginazione.
L’uomo è una creatura che nasce debole, fragile, nuda, priva di difese naturali e bisognosa, più
di qualsiasi essere, dell’aiuto dell’altro da sé. Neppure l’istinto gli viene in soccorso, non avendo
l’uomo la sicura determinazione degli animali, dal momento che l’intelligenza parrebbe fatta
apposta per confonderlo nel dubitare incerto.
Bill Viola
Nato a New York nel 1951, è stato un artista e pioniere delle video-installazioni.
Ha conseguito una laurea in belle arti in studi sperimentali nel 1973 presso la Syracuse
University, dove ha studiato sia arti visive che musica elettronica. Il suo contributo è considerato
essenziale per il riconoscimento del video come mezzo valido nell’arte contemporanea. Nel
corso della sua carriera, durata quattro decenni, Viola ha utilizzato tecnologie all’avanguardia
per creare installazioni video, musica elettronica, paesaggi sonori e trasmissioni televisive. Le
sue opere sono state esposte in musei e spazi pubblici in tutto il mondo.
Viola ha viaggiato molto, vivendo e lavorando in Italia, Giappone e Australia. Le sue opere
hanno esplorato spesso i temi della spiritualità e dell’introspezione, invitando l’osservatore
a conoscere meglio se stesso attraverso la percezione dell’esperienza sensoriale. Le esperienze
umane trascendentali, come la morte, la nascita e la comprensione della coscienza, sono
temi chiave nel suo lavoro.
Tra le sue opere più note si ricordano
The Crossing
(installazione video e sonora, 1996),
The
Reflecting Pool
(videotape, 1977-1979) e
The Passing
(videotape, 1991).
Per la Biennale di Venezia del 1995 Viola ha creato
The Greeting
, un video basato su un
dipinto dell’artista italiano Pontormo (1494-1556). Oltre che con la video-installazione
ha operato con un’ampia varietà di media, lavorando come artist in residence sia presso il
WNET Channel 13 Television Laboratory che presso i laboratori di ricerca Atsugi della Sony
Corporation, e dal 1973 al 1980 esibendosi con il compositore David Tudor come parte del
Rainforest Ensemble
(in seguito chiamato
Composers Inside Electronics
). Viola ha creato vari
accompagnamenti video per brani musicali, per compositori e musicisti come Edgar Varèse
e per la popolare rock band Nine Inch Nails, ricevendo numerosi riconoscimenti, tra cui una
MacArthur Foundation Fellowship nel 1989, e nel 2006 è stato nominato Commendatore
dell’Ordine delle Arti e delle Lettere dal governo francese. Tra le sue mostre più importanti
si segnalano:
Installations and Videotapes
al Museum of Modern Art di New York, 1987;
A
25-Year Survey
al Whitney Museum of American Art di New York, 1997;
Hatsu-Yume (First
Dream)
al Mori Art Museum di Tokyo, 2006-2007.
Universalmente riconosciuto come padre e maestro della video-arte, Bill Viola è morto il 12
luglio 2024 all’età di soli 73 anni a Long Beach (California).
Photo by Roberto Scala arts

Corbin Shaw solo show in Milan Italy

Yes we can of contemporary arr

artist Corbin Shaw (b. 1998) opening on Friday, 8 November, at Spazio Maiocchi.
The exhibition examines the nuanced identity of Britain in the wake of Brexit through an immersive portrait of a nation caught between fading
grandeur and a fraying sense of belonging—confronting both the historical British landscape and its contemporary political divides.

Sound installation by James Massiah.

Antieurope

Opening: Friday, 8 November 2024, 7–10 PM
On view: 9-11 November, 2–8 PM
Spazio Maiocchi
Via Achille Maiocchi 7
Free entry

photo by Roberto Scala artist

Massimo Kaufmann personale presso la Galleria di Giovanni Bonelli

 

Presso la Galleria di Giovanni Bonelli di Milano si è, inaugurata la mostra personale di Massimo Kaufmann intitolata Meteoropatia

L’esposizione unisce un’installazione che riproduce il Sistema Periodico degli elementi chimici, una sorta di grande mappatura universale, e un’ampia selezione di opere pittoriche realizzate su diversi supporti: tela, tavola, vetro e direttamente sulle pareti della galleria. Con la successione dei diversi dipinti in mostra Massimo Kaufmann offre ai visitatori un percorso di fasi progressive con cui poter interpretare la natura nel suo complesso.

Photo by Roberto Scala base in Milan

Si è aperta  la 19. edizione di ArtVerona con il disvelamento del “red carpet”  firmato dall’artista Ugo Rondinone: the rainbow brick road. L’opera è installata all’ingresso della fiera, nella Sala dei Signori, e sarà visibile fino a domenica 13 ottobre 2024.

Ugo Rondinone è riconosciuto come una delle voci più importanti della sua generazione, un artista che restituisce meditazioni pungenti sulla natura e sulla condizione umana, costruendo un vocabolario formale-organico che fonde una varietà di tradizioni scultoree e pittoriche.

“Per il progetto ho immaginato il tappeto come una ‘strada di mattoni’ di tanti colori diversi – dichiara l’artista – fondendo cosi due archetipi incompatibili: l’arcobaleno e il mattone. Entrambi gli archetipi sono apparsi come leitmotiv nei miei dipinti, sculture, video e installazioni fin dai primi anni ’90 sotto forma di aperture e pareti.

L’archetipo dell’arcobaleno è un simbolo di pace, di uguaglianza e apertura. L’arcobaleno è un ponte tra tutto e tutti. L’archetipo del mattone è un simbolo di chiusura di qualcuno o qualcosa all’interno o all’esterno. Il mattone costruisce muri intorno a sé e al mondo.

Fondendo insieme queste due forze contraddittorie, emerge una terza forza: la Rainbow Brick Road: un fondamento simbolico per i diritti LGBTQIA+ in Italia. Lo stato dei diritti delle persone LGBTQIA+ in Italia è molto al di sotto degli standard degli altri Paesi dell’Europa Occidentale, come ad esempio il mancato riconoscimento del matrimonio tra persone dello stesso sesso, la mancanza di protezione contro le discriminazioni a livello nazionale per i beni e i servizi, e l’assenza dei diritti genitoriali alle coppie dello stesso sesso, come l’adozione e la fecondazione assistita.”

Il progetto di quest’anno è un nuovo capitolo della commissione annuale per il “red carpet” di ArtVerona, iniziata con quello di Paola Pivi (2021) e proseguita con Stefano Arienti (2022) e Peter Halley (2023). Le due aziende produttrici hanno in comune l’interesse per la sostenibilità e la ricerca all’avanguardia nel campo della produzione di fibre.

L’artista e Aquafil hanno deciso di tagliare l’opera in sezioni più piccole al termine della 19. edizione di ArtVerona e di venderle per promuovere una raccolta fondi. I fondi ricavati saranno devoluti a due organizzazioni no-profit: un’associazione scelta dall’artista che si occupa di garantire i diritti LGBTQIA+ e un’altra scelta da Aquafil: l’associazione Albachiara, che si occupa di combattere la violenza sulle donne. La scelta dei beneficiari sottilmente riflette il quadro concettuale del progetto.

ArtVerona continua nel suo progetto di invitare grandi artisti a creare progetti espositivi ambiziosi, tra questi il “red carpet”. Caratteristica unica di ArtVerona

Photo by Roberto Scala performance inside

One day in Alabama by Roberto Scala artist

L’utilizzazione dell’opera d’arte che esplorare l’estetica emblematica e artistica di Roberto Scala dove tramite la mimetizzazione tra paesaggio landscape e figura umana femminile si mescola in unica entità viene eliminata l’immagine visiva della persona per una privacy pubblicata.

Tecnica mista su carta opaca fotografica con intervento in pittura acrilica 50×70 cm Milano

Oggi conferenza stampa Museo del Design alla triennale di Milano con Stefano Boeri

Il 24 ottobre si è tenuta la rassegna stampa sul museo del design alla triennale di Milano dibattito creativo

Forme mobili è un invito a pensare il movimento come un’azione progettuale. La mostra esplora le relazioni tra corpo e silhouette, gesto e struttura, in un percorso in cui gli oggetti delle collezioni di Triennale sono organizzati in dieci sezioni e in cui i temi scelti rappresentano le costanti del design italiano. Tre nuove aree di ricerca e divulgazione arricchiscono le collezioni: la moda, che in ogni sezione è messa in relazione alle opere del museo per assonanze compositive tra forme, materiali, periodi storici e idee progettuali; la nautica, con disegni e modelli di imbarcazioni, tra ingegno, tecnologia e cultura degli interni; e l’illustrazione e il disegno per riviste e giornali. Il percorso culmina nella Design Platform, spazio dedicato a mostre temporanee di designer contemporanei e a nuove forme, dove si trova una mostra sulla fashion designer Monica Bolzoni.

Photo by Roberto Scala artist